LE LACRIME DI SHIVA -EPISODIO 0-

17.02.2020

Terra 2020.

Gli elfi delle terre d'altura, ormai da 150 anni, hanno aperto le loro città e la loro conoscenza ad altri popoli; è da tempo che le loro facoltà medianiche sono state riconosciute e vengono adoperate in professioni di altissima levatura come la medicina, la giurisprudenza e l'insegnamento accademico.

I nani delle grandi città sotterranee respirano aria e sole mischiandosi tra gli umani che riconoscono in loro il popolo custode della storia delle 5 reincarnazioni della terra; ma le biblioteche naniche sono ancora riservate a pochi. Sono grandi forgiatori di armi antiche, custodi ed esperti di biblioteche, insegnanti di storia ed i più grandi estrattori di minerali e gemme preziose.

La tendenza del popolo degli umani rimane sempre la stessa: raziocinio, avanguardia nella tecnologia, supremazia dell'uno sull'altro; politica ed economia, incentrati sulla globalizzazione, spingono tutti ad un lavoro di cooperazione e apparente tolleranza reciproca. 

So era nel letto, la sveglia segnava le 3:00, si era svegliata sudata, agitata continuavano ad assillarle la testa quegli occhi, quella cantilena; era da giorni che non dormiva. Decise di alzarsi per farsi una tisana, le erbe erano quelle native, un sacchetto regalatole dalla zia l'ultima volta che era andata a trovare i genitori in riserva. Il suo piccolo loft nel Queens a New York era stato arredato in maniera casuale, del resto lei era sempre in viaggio per lavoro, ma quella notte le sembro ancora più difficile che mai trovare la teiera; la sua famiglia le aveva insegnato che sognare voleva dire vivere un altro piano della realtà ma non le era mai capitato in maniera così prepotente di rivivere tutte le notti sempre lo stesso sogno.

Leonida era profondamente convinto che quella bambina sulla spiaggia, che sognava ormai da 20 giorni, volesse mandargli un messaggio...del resto lui aveva fatto della sua intera vita una lettura accurata dei messaggi dell'invisibile, c'è chi la chiamava forza della natura o potere dell'universo, chi gli dava nomi di divinità o chi credeva semplicemente nei poteri paranormali...per lui era tutto insieme e tutto questo era figlio di un unico concetto, quello del creatore. La stessa notte era nel suo ashram a Bombay, il suo appartamento era lussureggiante, ricco di tende di seta e drappi colorati su grandi cuscini morbidi adagiati a terra dove uno sull'altro erano morbidamente sdraiati tappeti preziosi tessuti da fili d'oro e cotoni pregiati; erano rimaste accese le candele per creare atmosfera e rilassare la sua anima sempre in cerca di risposte, sempre pronta a nuove avventure; d'altronde quei fantastici best seller ricchi di patos e spiritualità erano nati sempre da sue esperienze personali.

Lo stress di Nathan era evidente, lui non aveva mai sognato o per lo meno non ricordava sogni ricorrenti e lo psicoterapeuta gli aveva suggerito tecniche anti-stress. Ma Nathan era un uomo tutto d'un pezzo, militare per vocazione, il suo motto era: fare ciò che è giusto per amore della patria; anche lui quella notte cercò sollievo accendendo la televisione sul notiziario per distrarsi dal ricordo degli occhi penetranti di quella bimba che nel sogno lo avevano guardato così profondamente.

A Lindir non piacevano intromissioni nei suoi sogni ed era convinto ci fosse una forza di pensiero esterna a lui che volesse manipolarlo da giorni; era li nel suo studio, creato in un angolo della veranda, dove scaffali colmi di ampolle, barattoli ed erbe secche facevano da contorno a un tavolo di alambicchi e strani libri accatastati qua e la. Sulle enormi vetrate della veranda si specchiava la luna piena che illuminava quel fantastico giardino delle terre d'Irlanda, Lindir prese i suoi tarocchi tanto amati e cerco una risposta sul perché di quei sogni e soprattutto su quale strada l'avrebbero portato.

La mattina seguente a New York, in Virginia, in Irlanda e a Bombay arrivarono 4 lettere, all'interno vi era una locandina pubblicitaria rappresentate una donna Hawaiana che danzava in costume davanti al sole al tramonto, la locandina pubblicizzava una festa come il più grande evento annuale dell'arcipelago hawaiano, insieme ad essa vi era un biglietto aereo e una prenotazione all-inclusive per un resort sull'isola di Kunachi per tutta la durata della festa. Tutti e quattro in contemporanea decisero di confermare la loro partecipazione: " Pronto, buongiorno sono il dottor Akrayu ho ricevuto questo invito dal vostro resort vorrei confermare e se è possibile sapere di chi sarò ospite? " La curiosità era di tutti e tutti e quattro provarono a indagare telefonicamente ma la risposta fu sempre la stessa: " Sono centinaia le persone che decidono di regalare una vacanza da noi ai loro cari non abbiamo l'abitudine di soffermarci su questi particolari. Mi dispiace ma non possiamo esserle d'aiuto." Ed eccoli li tutti e quattro, ognuno sul suo aereo ignari di quello che sarebbe stato il futuro ma pronti ad una nuova avventura; erano stati scelti proprio per questo, quel grande senso di avventura, quella curiosità, quell'amore per il mondo e per la giustizia che scorreva loro nelle vene da molte, molte generazioni.

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