LE LACRIME DI SHIVA -EPISODIO 2-
Buio, odore di umido...erano arrampicati su una scala a pioli che scendeva verticale verso il nulla "Fermi! Prendo la torcia!" So che era la prima della fila illuminò la scala " Scende parecchio, vediamo dove arriva" Leonida mentre scendeva quella scala sentiva risalire in lui lei sue antiche origini, la forza della terra era intensa e lo ricaricava ad ogni passo; era di razza nanica, forte e muscoloso, capace di vedere nel buio delle grotte sotterranee, la sua stirpe l'aveva dotato di poteri che lì sotto sentiva amplificarsi. So Con un salto scese gli ultimi gradini ed atterro su terreno battuto che illuminato dalla torcia apriva lo sguardo verso un altro cunicolo che orizzontalmente entrava nella parete di fronte. Anche l'elfo, per stirpe, aveva il dono di vedere nel buio "A me non serve la torcia, fammi passare avanti" e si infilò per primo nel cunicolo; strisciarono a terra velocemente per una ventina di metri ed uscirono da lì decisamente impolverati, So si era graffiata le ginocchia indossando pantaloncini corti e scarpe da ginnastica e mentre Leonida sia accingeva a togliersi dai capelli delle ragnatele Reed con la sua torcia illuminava lo spazio davanti a loro "C'è dell'acqua...molta direi..." aiutato anche dalla torcia di So il laghetto sotterraneo luccico' davanti ai loro occhi e il soffitto di una piccola grotta ricco di stalattiti gli faceva da cornice; anche Lindir si era graffiato le mani durante il percorso e mentre si rinfrescava le ferite ai bordi del laghetto notò con meraviglia le proprietà benefiche di quell'acqua "O porca miseria! Stanno scomparendo..."le sue mani erano immediatamente guarite e il suo cuore druidico era commosso di fronte a tanto potere della natura. Senza dire nulla la ragazza che per professione era abituata alla sopravvivenza andò ad assaggiare l'acqua e riempi la borraccia ma gli effetti di questo gesto ebbero una ripercussione inaspettata! Il lago iniziò ad increspare le acque che divennero piccole onde e la grotta amplifico ancora di più lo sciabordio dell'acqua fino a creare un effetto sonoro che travolse i quattro compagni fermi, davanti a loro emerse dalle acque un elementale "Come osate entrare in questo luogo!" scagliando un onda che li travolse e li atterrò. Fu come ricevere un forte spintone, l'acqua aveva interrotto il respiro e qualcuno aveva battuto la testa; frastornati cercarono di rialzarsi. Mentre si asciugava le gocce dal viso, per ritornare a respirare, il comandante Reed si alzò risoluto ed andò davanti a quel gigantesco umanoide fatto d'acqua " State tutti bene?" mentre gli altri annuivano prese coraggio e parlò " Shahara è entrata nei nostri sogni ci ha chiamati su questa isola ed oggi durante il suo funerale ci ha indicato la strada per venire al tuo cospetto"..." Shahara è morta!?! La guardiana è morta!?!..." l'elementale si fece più piccolo " Allora i miei servigi non servono più! Lunga vita al nuovo guardiano ovunque esso sia!" e mentre le onde calmavano la loro potenza e tutto si placava l'acqua porto nelle mani di Reed un cofanetto che era sul fondo del lago e prima di scomparire completamente la voce disse loro " L'accesso al portale vi è concesso! Passate pure saltatori!" Il lago si calmò di colpo, attoniti i compagni si guardarono, inspiegabili le sensazioni che percorrevano la loro anima, qualcuno accennò all'ipotesi di tornare indietro ma i dubbi vennero dissipati dalla discesa istantanea di una grata di ferro al termine del cunicolo " Credo che a questo punto l'unica cosa da fare sia attraversare il lago" il saggio Leonida, curioso ed affascinato, si avvicinò all'acqua e provò ad immergere un piede " Proviamo a passarlo a nuoto" prima di toccare l'acqua il piede si fermo " E' solido! Venite, venite a vedere" al centro della spiaggia un piccolo ponte invisibile agli occhi conduceva all'altra riva. Lo spettacolo mentre attraversavano il ponte era suggestivo, sembrava di camminare sull'acqua, il materiale di cui era fatto il ponte, simile a cristallo, era trasparentissimo, attorno a loro stalattiti e stalagmiti di suggestiva bellezza aprivano un varco ad un'altra grotta che si illumino appena il primo di loro vi mise piede; sull'intero perimetro, alle pareti, vi erano delle fiaccole che si accesero di luce blu fiammeggiante, la volta sopra di loro aveva cangianze irridescenti e sotto i loro piedi un pavimento in madreperla a forma di spirale disegnava giochi di luce.
Reed con ancora il cofanetto di legno chiuso tra le mani si sedette a terra ad osservare quel magnifico spettacolo, senza troppo pensare apri il cofanetto mentre gli altri si avvicinavano a lui; all'interno vi era un piccolo cuscino di velluto blu e sul velluto era adagiato un gioiello, pareva essere la stessa forma a spirale del pavimeto ma qua e la vi erano delle pietruzze colorate. " un ciondolo? Forse un talismano?" ipotizzò So "probabilmente un simbolo religioso anzi direi più sacro!" affermò Leonida " fa vedere..." disse l'elfo porgendo la mano; osservandolo poi controluce " Wow sembra manifattura elfica, ma di quella antica, di quella sui libri di storia, anche il metallo...vedete?! Sembrerebbe Mithril" Reed intanto aveva notata un incisione all'interno del cofanetto "LE LACRIME DI SHIVA...Leonida pare il tuo campo!" Leonida intervenne "Shiva divinità della mitologia induista tra le più venerate! Insieme a Brahma e Vishnu fanno parte della trimurti (triade divina); famoso per i suoi molteplici aspetti sia benevoli che terriffici". Erano ancora all'entrata della nuova grotta da visitare, sapevano bene che indietro non sarebbero potuti tornare e quello strano essere fatto d'acqua insieme al cofanetto gli aveva incoraggiati ad andare avanti " guardate! Presto! Presto! Venite qui! Dall'entrata non si vedeva! Sarà la rifrazione della luce o un gioco di ombre ma qui c'è qualcosa!" si alzarono e seguirono So che indicava loro di passare a destra della caverna e li davanti a loro apparve un arco proprio al centro della spirale che non avevano notato prima. Era fatto di metallo, finissimo e luccicante, anch'esso sembrava fatto di Mithril "e questo? Che senso ha? Apparentemente inuti..." mentre passava sotto l'arco per osservarlo Reed sparì. Un brivido di paura percorse la schiena di So mentre Leonida e Lindir turbati si avvicinarono all'arco, lei li fermò con un braccio " aspettate cerchiamo di capire!" ma gli altri due erano determinati a seguire il loro compagno ovunque fosse andato " chiamatemi incosciente ma questa avventura la voglio vivere fino in fondo" e anche Leonida passò e sparì; l'elfo in silenzio fece lo stesso, So sospirò, si asciugò il sudore dalla fronte, e guardandosi intorno si rese conto che poteva essere l'unica via d'uscita e seguì i suoi compagni verso l'ignoto.

Fu come attraversare una soglia, senza capogiri ne nausea, ma i quattro compagni ignari del viaggio che avevano appena compiuto si trovarono di colpo su un pianeta sconosciuto posto al centro della galassia. La sala era immensa, una grande cupola di cristallo faceva da soffitto a pareti rotonde color madreperla, sul pavimento la stessa spirale ed in fondo un grande trono che pareva composto da due conchiglie enormi appoggiate l'una sull'altra e li sul trono una figura longilinea dalla pelle chiarissima e un grande mantello argenteo era seduto con un cappuccio sul capo che non lasciava intravedere il volto; alla sua destra vi era una figura femminile, in piedi, vestita di smeraldo e ai suoi piedi una leonessa bianca era assopita...dall'altra parte, alla sinistra del trono una figura maschile, in piedi, vestita di nero e ai suoi piedi un leone bianco era assopito, egli alzò lo sguardo fiammeggiante "Benvenuti stranieri, benvenuti saltatori se siete qui il motivo è solo uno...inginocchiatevi davanti al signore della galassia".
L'aria era rarefatta sembrava di essere in alta montagna o forse sotto le profondità dei mari ma la sensazione forte di evanescenza portò i compagni ad accostarsi l'uno all'altro per sorreggersi, non sapevano nulla di quel luogo e tanto meno di quella gente; potevano aver ucciso loro Shahara, potevano uccidere anche loro "perché dovremmo inginocchiarci? Chi siete? E cosa facciamo noi qui?" la frase era uscita tutta d'un fiato senza ragionarci troppo sopra l'elfo aveva rivelato le sue paure più intime e i suoi dubbi più profondi...ma si inginocchiarono quando l'essere seduto sul trono fece scivolare via il cappuccio ed alzo lo sguardo verso di loro, era calvo, la pelle del volto chiara e iridescente contornava enormi occhi scuri come la notte: nell'occhio destro ammirarono la nascita di una super nova mentre nel sinistro l'implosione di una nana bianca; e mentre costui li osservava il leone alla sua sinistra apri la bocca e ruggì: fu il suono più profondo ed emozionante che avessero mai udito, fu dolce come il canto delle balene quando danzano nel mare, potente come il tuono nel cielo durante un temporale ed ebbe un eco che lo amplificò riempendo di suoni la grande stanza dove si trovavano...nell'apertura delle fauci del leone bianco So, Leonida,Lindir e Nathan scorsero l'intera galassia ricca di pianeti, soli brillanti e scie di polvere di stelle dai mille colori. La donna alla destra del trono sorrideva dolcemente "Avvicinatevi saltatori e ascoltate le nostre parole" I quattro si alzarono con il respiro affannato e il cuore in petto che batteva forte, incapaci di razionalizzare ma fiduciosi, per istinto fecero qualche passo e andarono di fronte ai tre " Nano delle terre di sotto, elfo degli alti monti, umano della terra di mezzo e tu figlia di Atlantide siete qui per un motivo: gli equilibri della galassia sono in pericolo, quando fu creata, Shiva detentore del buio e della luce pianse otto lacrime ed otto furono scelti tra i suoi mondi per custodirle poi furono creati nove portali e nove guardiani...alla morte di un guardiano i quattro saltatori vengono richiamati per riportare l'ordine...questo è ciò che è.."
Lindir chiese " perché siamo stati scelti proprio noi? Quale desiderate sia il nostro compito? E soprattutto...come faremo a tornare a casa?" la donna si avvicinò accompagnando dietro le spalle i suoi lunghi capelli d'oro, era alta magra e bellissima; li guardò uno ad uno negli occhi e a loro sembrò che li conoscesse intimamente, che fosse capace di scorgere i segreti della loro anima " Noi siamo il portale di centro, da qui si accede agli altri, in cinque degli otto mondi le lacrime sono state trafugate. Se verranno tolte dal loro posto le ultime tre la galassia diventerà un luogo di ghiaccio e ombra. Per dinastia nel vostro sangue scorrono i poteri dei guerrieri saltatori e qui al centro della galassia vi viene chiesto di decidere quale strada intraprendere: tornare indietro senza memoria di ciò che è stato o continuare pronunciando il patto di fratellanza galattica"
Ripercorrere in un lampo la propria vita, avendo
sempre saputo in fondo al proprio cuore di essere destinati a qualcosa di
speciale, cercare negli occhi dei compagni quella luce di determinazione e lucida
follia che porta gli uomini ad essere eroi... i quattro compagni sapevano bene
che se non l'avessero fatto se ne sarebbero pentiti l'attimo successivo come
sapevano anche che una volta deciso avrebbero dovuto dedicare la loro vita a
questo " Torniamo sulla terra e prendiamo tutte le informazioni necessarie a
trovare la lacrima trafugata...che ne dite?" fu Lindir a prendere l'iniziativa, e
tutti annuirono quasi in trance avevano intimamente deciso che quello sarebbe
stato il loro destino. Si voltarono e con uno sguardo benevolo della donna il
patto fu suggellato. La donna consegno loro una pergamena arrotolata che
conteneva la mappatura della galassia con l'indicazione dei nove portali. "Che
Shiva vi accompagni e vi protegga...attenderemo con ansia il vostro ritorno" così
dicendo fece un cenno con la mano ed apparve un portale al centro del pavimento
a spirale che si richiuse immediatamente dopo che i quattro lo attraversarono
per tornare sulla Terra.