LE LACRIME DI SHIVA -EPISODIO 1-

18.02.2020

Acqua cristallina quasi trasparente, rocce vulcaniche a picco sul mare, sabbia dorata, palme, boschi con fiori di rara bellezza, che meraviglia lo spettacolo da ammirare dai finestrini della navetta; la strada costeggiava il mare gremita d'alberghi chiari, imponenti ma perfettamente inseriti nel paesaggio, tutto era in movimento la gente operosa si apprestava a montare le ultime decorazioni. So scese dalla navetta il resort era piccolo, di legno chiaro con un grande portico e nell'immenso giardino un centinaio di tavoli rotondi in vimini attendevano gli ospiti per l'inizio della festa; fu impossibile non girarsi ad osservare il mare e li un imperatore fiammeggiante dava la buona notte al mondo calando oltre l'orizzonte: " Che tramonto pazzesco" sussurro una voce all'orecchio di So. Voltandosi la ragazza scorse una figura longilinea che le sorrideva, era di razza elfica dai colori nordici capelli rossi e lentiggini sul naso, un giovane uomo di circa 35 anni che come lei era li a contemplare quel magnifico spettacolo e mentre i due facevano conoscenza scoprirono di essere allo stesso tavolo quella sera insieme al dott. Akrayu e il comandante Reed.

" Buonissima questa pina colada" " Il mojito è divino, con l'aggiunta di vaniglia non l'avevo mai assaggiato " " Io vorrei un'altra coppa di Margaritas per favore e un'altra Coca Cola per il signore grazie...ma proprio niente alcool sta sera?" " L'alcool mi porterebbe in uno stato di disattenzione che ora non voglio avere, ci sono troppe cose da capire questa sera ma non voglio annoiarvi, pare abbiano fatto il tavolo dei single con noi! Anche voi in vacanza da soli?" Lo scrittore stava provando a fare amicizia scrutando i suoi compagni con la solita attenzione che lo distingueva. Danzatrici hawaiane, falò accesi, orchestra e tanto buon cibo riempivano l'aria di festa: " O mio dio...credo che i cocktail mi abbiamo fatto venire le allucinazioni " Nathan Reed si era messo una mano sulla fronte e ridacchiava in maniera isterica " Scusate ma sono 20 giorni che faccio sempre lo stesso sogno e per un attimo mi è parso di vedere il personaggio del sogno passare fra la folla" L'atmosfera si congelò. A So andò per traverso l'ultimo boccone, Leonida Akrayu resto impassibile mentre Lindir spalancò occhi e bocca pronunciando un suono di meraviglia " Ma non mi dire...No...Perché...Negli ultimi 20 giorni una bimba ha cercato di comunicare con me attraverso il mondo dei sogni ed è per questo che sono qui!" Leonida continuava a stare in silenzio ma So dopo un sorso d'acqua per far scendere il boccone disse " Io sono qui per lo stesso motivo" " Sorge spontaneo dedurre che anche voi avete ricevuto l'invito omaggio All-inclusive e che qualcuno per un motivo a noi sconosciuto ci ha voluto qui insieme" disse Leonida accendendosi il sigaro. La gente ai tavoli cominciava ad alzarsi e la spiaggia davanti a loro si era riempita di fuochi accesi mentre un gruppo di donne si stavano avvicinando all'acqua con vassoi ricchi di fiori, frutta e candele accese " Guardate " disse So alzandosi " Inizia il rituale della luce, preghiere, canti ed offerte donati al mare" e mentre si allontanava dal tavolo rapita dal rituale sulla spiaggia faceva cenno con la mano di seguirla. I compagni dopo essersi lanciati un occhiata d'intesa e bevuto l'ultimo sorso nel bicchiere la seguirono tra la folla " Ecco ho rivisto la bimba andava da quella parte"...tutti la videro quella sera: piccolina con lunghi capelli neri in pantaloncini corti e canottiera, correva saltando e ridacchiando gioiosamente tra la gente; ma nessuno riusci ad individuarla sembrava fosse ovunque e da nessuna parte e soprattutto nessun altro tranne loro si era accorto di lei. La serata fu magnifica bevande, cibo, atmosfera, soavi profumi tropicali nell'aria e suggestivi fuochi d'artificio la conclusero egregiamente; nel rientrare verso il resort i 4 compagni provarono a chiedere informazioni alle cameriere che stavano sistemando i tavoli ma anche li non ebbero risposte soddisfacenti. Qualcosa di strano attiro l'attenzione di So: il consierge avvicinatosi ai camerieri in modo appartato diede loro appuntamento per la mattina seguente alle 9:00 al porticciolo, non fu tanto quello che la ragazza ascoltò a colpirla quanto quell'espressione sui volti del personale dell'albergo malinconica e afflitta così distante dall'aria di festa che avevano respirato fino a qualche attimo prima. "Sono convinta che la risposta che cerchiamo la troveremo domattina". So raccontò di quello che aveva sentito ed ancora di più quello che aveva percepito;doveva avere un collegamento con la bimba..almeno avrebbero dovuto tentare di saperne di più e dando la buona notte ai suoi nuovi amici diede appuntamento alle nove al pontile. La notte portò consiglio, nei loro bungalow confortevoli e accessoriati disposti in maniera ordinata dietro l'edificio principale i 4 compagni sognarono di nuovo la bimba ma sta volta non giocava con le conchiglie, non si intrecciava i capelli con fiori colorati ne cantava sta volta si faceva seguire, si fermava al pontile e con l'indice della mano destra indicava una direzione. Fu Lindir l'unico che nel sogno provò a interagire con lei chiedendole se voleva che andasse in quella direzione e lei sorridendo annui. All'alba infatti lui era in piedi pronto ad andare verso quel pontile e che fosse suggestione o telepatia, che fosse dominato da una mente più forte o completamente pazzo aveva deciso che niente quel giorno l'avrebbe fermato. Si incontrarono all'entrata del pontile e li notarono un battello che stava arrivando " Dai saliamo, avviciniamoci alla barca" disse So " Cosa vi fa credere che ci faranno salire?" intervenne Reed " Chiedere non costa nulla" Concluse Lindir avvicinandosi a due cameriere che aveva conosciuto la sera prima " Buongiorno ragazze , gita di piacere? Possiamo unirci a voi?" ma la sua espressione cambiò immediatamente quando vide altre persone caricare corone di fiori sull'imbarcazione. Le donne scossero la testa e una di loro disse " Mi spiace è una cerimonia privata se desiderate fare una gita in barca l'albergo qui accanto accetta prenotazioni durante tutta la mattinata". Anche l'uomo della reception stava scendendo lungo il pontile e Leonida non perse l'occasione per intervenire a modo suo:" Buongiorno ci siamo conosciuti ieri sera in maniera frettolosa mi vorrei presentare in modo adeguato io sono..." ma l'uomo lo interruppe "Voi siete un uomo di chiesa, un saggio, uno spirituale nonché il più affascinante scrittore esoterico che io abbia letto dottor Akrayu ...cosa posso fare per voi?..noi andiamo di fretta scusateci.. Stiamo andando a partecipare al funerale di una donna che amavamo molto" affermò contrito "oh! Capisco..mi interesserebbe molto presenziare alla cerimonia..non conosciamo la defunta ma permetteteci di partecipare non come turisti ma per stima e rispetto verso il vostro popolo ." I compagni erano sbigottiti, uno di loro andò su internet per confermare quello che aveva sentito, e in effetti il loro compagno di avventura era un uomo di cultura e di fede stimato e rispettato in tutto il mondo. l'uomo della reception mentre faceva segno ai 4 compagni di salire sull'imbarcazione raccontò loro che si trattava di Shahara, una donna saggia per quelle isole, una donna di medicina "Quella dove stiamo andando è la sua isola tutto qui, niente di particolarmente affascinante ma se è di vostro piacere assistere alla cerimonia venite pure." Il viaggio duro una trentina di minuti durante i quali nessuno disse nulla ma nella testa di ognuno 1000 domande vorticavano: cosa stiamo andando a fare? Perché la bimba indicava da quella parte? Avremo interpretato bene? Forse si tratta della nipote dell'anziana signora o forse è tutta un illusione e se fosse una trovata pubblicitaria?I dubbi svanirono quando arrivati sulla spiaggia i 4 compagni riconobbero inequivocabilmente i paesaggi dei loro sogni ricorrenti: "la roccia sulla quale vidi la bimba guardare il mare con il pappagallo sulla spalla" disse So tutti annuirono, si guardarono intorno un po' intimoriti ma con il cuore che batteva forte e poi arrivarono tante persone semplici, indigene dei luoghi, decine e decine di persone, chi portava fiori chi oggetti di legno intagliati e tutti con un profondo dolore segnato sul volto. I 4 mantennero l'attenzione per cercare di capire per avere una nuova visione o per lo meno un intuizione ma nulla accadde durante il funerale: cerimonia bellissima dove un uomo anziano, sicuramente un sacerdote, bruciava erbe sacre e cantava preghiere indigene mentre la gente appoggiava a terra sotto il feretro fiori e doni. Mentre loro in rigoroso silenzio guardavano bruciare il corpo le cui ceneri poi sarebbero state donate all'acqua con canti di accompagnamento. E fu proprio in quel momento, mentre tutti erano rivolti verso l'acqua che la bimba si palesò di nuovo precisamente davanti la porta di entrata di una casetta di legno che era poco più in la, vicino alla vegetazione. " Eccola" disse l'elfo " la vedete anche voi?" L'avevano vista anche gli altri ferma davanti alla porta indicava l'entrata attraversandola come fosse un fantasma. Fu un attimo, ci volle veramente poco, i 4 si guardarono e la rigidità di Nathan esplose di dubbi e regole infranti nell'ipotesi di forzare quella porta ma l'intervento di Lindir lo convinse:" è la bimba che ci ha portato fino a qui ed è lei che ci sta indicando di entrare, sono sicuro che le risposte alle nostre domande si trovano all'interno di quella casa. Se dovessero redarguirci sapremo scusarci ma io ho fiducia nel fatto che in qualche modo siamo protetti e accompagnati" Così, con un gesto furtivo, spinsero la porta accostata, entrarono e se la chiusero alle spalle. Un'unica stanza apparve davanti a loro, c'era un piccolo letto in ferro battuto al primo angolo sulla destra ed accanto ad esso un comodino e sul comodino alcune fotografie in cornici di legno; fu facile capire che quella bimba era la stessa persona le cui ceneri stavano galleggiando in quel momento sull'acqua. "Ho sentito dire che è morta tre giorni fa" disse l'elfo "Quindi ci ha voluto qui mentre era viva e cosciente, ha cominciato a mandarci il suo messaggio nei sogni molto prima di morire" "Chissà com'è morta?" si domando So " Per la mia conoscenza potrei affermare con certezza che sul collo della donna prima che venisse bruciata ho notato palesi segni di un tipo di bruciatura che conosco bene" So:" In che senso?" " Nel senso che in india più che in qualunque altra parte del mondo i poteri magici sono all'ordine del giorno ed io ne ho viste delle belle" Leonida aveva un sorriso drammatico in volto mentre raccontava.."Vi posso assicurare che un dardo di fuoco è stato scagliato verso di lei" I volti attoniti dei compagni nella casa vuota fecero rabbrividire la pelle dell'elfo che intervenne "La storia si fa appassionante...hemm...ammetto di essere parecchio intimorito" e giratosi a guardare un grande tappeto colorato al centro della stanza vide apparire di nuovo la bimba " Guardate" mentre tutti si voltavano eccola materializzatasi al centro del tappeto iniziò a saltare, ad ogni salto la bimba si trasformava nella vecchia e poi la vecchia si ritrasformava nella bimba fino a quando con un salto fortissimo ricadendo a terra scomparve!!! ma il tappeto si alzò.... Fluttuo nell'aria..... e ricadde a terra in maniera scomposta...sul pavimento si intravedeva una botola. " Non riesco a crederci...mi sento la testa piena di bollicine" tutto quello in cui Reed aveva creduto fino ad ora era stato decisamente messo in discussione da un evento surreale " Avete visto anche voi quello che ho visto io?" si era seduto su una seggiola..asciugandosi la fronte titubante ed i suoi occhi guardavano nel vuoto " Hai guidato i tuoi uomini in missioni ben più pericolose comandante Reed!...Ora smetti di tremare e ragiona" aveva parlato a se stesso, si era dato coraggio, respirato profondo e fermato i pensieri; ora vedeva i suoi compagni  essere nello stesso stato...tranne uno, So, che era inginocchiata davanti alla botola e cercava di aprirla; era una ragazza decisamente alta, per le sue origini, con un corpo tonico e la pelle ambrata e mentre si raccoglieva i lunghi capelli corvini in una coda di cavallo che le scendeva sulle spalle incitava i compagni ad avvicinarsi: " Forza ragazzi! Sbrighiamoci! Potrebbero entrare da un momento all'altro e...noi non vogliamo certo farci trovare qui...vero?" con un gesto aprì la botola e ci si infilò dentro " Siamo in gioco...giochiamo!" anche Leonida stava entrando senza pensarci troppo mentre Lindir lo seguiva titubante " Speriamo bene!" Il dubbio di Reed si trasformò definitivamente in coraggio quando un pensiero entrò nella sua testa e lo espresse a voce alta " Nel nome della giustizia in cui ho sempre creduto e per gli Stati Uniti D'America andiamo!" e scese richiudendo dietro di se la botola.

( ciò che non videro era che magicamente il tappeto e la seggiola tornarono al loro posto e la porta d'ingresso si chiuse a chiave ).

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